

cosa fare ad abano terme
sei in un territorio unico, tra città d'arte e colli euganei
La vocazione termale di Abano Terme conta oltre 2000 anni di storia. Già nel primo secolo d.C gli antichi romani veneravano le immense proprietà termali di Abano, dedicando alla città un luogo di culto e di venerazione per le acque termali. Proprio sul piccolo colle del Montirone, ancora oggi, si possono ammirare le antiche vasche termali di pietra dove un tempo sgorgava sorgiva la nostra acqua a circa 80°C. Il nome della città di Abano terme deriva proprio dal Dio Aponus, che in epoca romana veniva identificato come protettore delle acque termali. Consigliatissima, durante la vostra visita ad Abano Terme, una visita al Parco del Montirone e alla Pinacoteca civica.


cosa vedere ad abano terme
LASCIATI STUPIRE DALLA BELLEZZA DI UNA PASSEGGIATA NEL CENTRO DI aBANO tERME
Per essere una città di soli 20.000 abitanti, Abano Terme ha un centro pedonale davvero esteso, ricco di storia e di cultura. La zona pedonale, oltre a cocktail bar e negozi di ogni tipo, nasconde tra scorci e parchi anche molti monumenti. Andate alla ricerca della statua di Pietro d’Abano, illustre filosofo e medico che curò niente meno che il poeta Francesco Petrarca, facendogli conoscere le proprietà delle terme durante il trattamento della gotta, o fermatevi ad ammirare la targa commemorativa all’Hotel Trieste e Victoria, dove soggiornò Armando Diaz prima di firmare, nella vicina Villa Giusti, l’armistizio della prima guerra mondiale.
Abano, padova e i colli euganei


arte nascosta tra i colli euganei
lungo l'anello ciclabile dei colli euganei, a pochi minuti dall'hotel aqua, potrai trovare....
Uno dei luoghi di culto più famosi di Abano Terme, risalente al XV secolo. Eretta in seguito al miracolo dell’apparizione della Madonna, che curò Pietro Falco dalle sue ferite tramite l’immersione nelle acque di una fonte vicina (chissà quale fonte eh?) diventa nel corso degli anni meta sempre più ambita tra i pellegrini. Oggi l’antico santuario è conservato nell’abside del santuario, che oggi si presenta come un’imponente chiesa a tre navate absidali, a croce latina, con una facciata tripartita in cui spicca un grande portale barocco in pietra bianca, opera di Matteo Allio. Al suo interno troviamo tele del ‘500 e del ‘600, di Palma il Giovane e di Giovanni Battista Bissoni.
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Il Monastero di San Daniele di Abano Terme è una delle più antiche chiese della regione Veneto. Il primo edificio della chiesa risale al XI secolo, grazie alla famiglia “Signori di Montagnon”, che affidarono poi il luogo di culto ai monaci benedettini di Praglia. Il monastero è diventato uno dei luoghi più famosi della zona grazie alla sua ricca storia e alle sue bellezze naturali. All’interno ci sono alcuni preziosi affreschi e dipinti che datano al XVI secolo. Al giorno d’oggi questo antico edificio è ancora un luogo di culto e di preghiera, ma anche una meta turistica molto apprezzata per la sua atmosfera di pace e tranquillità.
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Uno dei posti più suggestivi da visitare, a soli 4 km da Abano Terme, è l’Abbazia di Praglia, in cui arte, tradizione e artigianalità compongono un ambiente unico nel suo genere. I monaci benedettini organizzano quotidiane visite, per visitare i famosi chiostri, le principali sale e la chiesa dell’Abbazia.
Ospita anche uno dei principali monumenti italiani, ovvero la Biblioteca Nazionale.
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Villa Draghi, a pochi minuti dalle città di Montegrotto e Abano Terme, con il suo stile neogotico e il grande parco romantico rappresenta l’ultima testimonianza della civiltà della villa veneta.
Una perla tanto vicina quanto unica nel suo genere, assolutamente da scoprire durante il vostro soggiorno termale.
Con i suoi saloni affrescati, il giardino delle delizie, le pertinenze di 40 ettari il castello del Catajo è considerato tra le dimore storiche europee più imponenti e da non perdere.
Regalati un sogno: la naturale eleganza della reggia dei colli Euganei.
Una raffinata villa di inizio Cinquecento ispirata ai temi della classicità e circondata dal paesaggio dei Colli Euganei che dialoga con gli affreschi dei suoi ambienti, creando un’armoniosa fusione tra natura, arte e architettura, tra realtà e illusione.
L’opera ideata dall’architetto Luigi Bernini rappresenta l’esempio più significativo di giardino simbolico del Seicento, grazie al suo complesso monumentale costituito da fontane, ruscelli, cascate, scherzi d’acqua e peschiere. Il significato dell’imponente struttura simboleggia il percorso spirituale che l’uomo deve compiere verso la purificazione e la salvezza, rafforzato anche dalla presenza di un labirinto (di bossi) che si sviluppa per circa un chilometro e mezzo.